mercoledì 17 ottobre 2018

LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DI GALILEI E BACONE

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Tra il Cinquecento e gli inizi del Settecento, in Europa ci fu un rapido progresso delle scienze, che determina l'elaborazione di un nuovo metodo basato sull'osservazione dei fenomeni. Tale evento è indicato con l'espressione ''RIVOLUZIONE SCIENTIFICA''.
I suoi protagonisti più importanti furono Copernico, Brahe, Keplero, Galilei, Bacone, Cartesio e Isaac Newton.
L'Europa del nord, a quei tempi, era in via di sviluppo per i traffici e il commercio.
In alcune città italiane come Pisa, Venezia, Napoli e Padova si imprime un forte impulso alla trasformazione dei quadri concettuali del sapere tradizionale.
Nell'Università di Padova, in cui insegnano Copernico e Galilei, si apprendono le tecniche di dissezione.

Ciò che distingue la scienza moderna da quella degli antichi si basa su due elementi:
  1. l'osservazione dei fenomeni naturali
  2. l'applicazione del calcolo matematico
Il primo aspetto che va sottolineato è lo sviluppo della tecnica.
L'invenzione del telescopio, ad esempio, permette per la prima volta di scrutare il cielo, apportando un contributo grande alla conoscenza dell'astronomia.
Il secondo aspetto importante è che la scienza acquista un elevato grado di esattezza, diventando una ''scienza quantitativa'', mentre in precedenza aveva un carattere ''qualitativo''.
La vecchia scienza aristotelica si concentrava sulla qualità dei fenomeni naturali. Ad esempio analizzava il movimento di una pietra che cadeva da una montagna; il ricercatore aristotelico s'interrogava sull'essenza di quella pietra.

MONTAIGNE

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Montaigne afferma che l'uomo è un essere incostante e debole che possiede una natura incompleta e mancante, quindi non può essere considerato il fine dell'universo.

Egli, inoltre, critica l'antropocentrismo, in quanto afferma che l'uomo, senza l'aiuto divino, sprovvisto di armi e del soccorso esterno, non potrebbe sopravvivere a lungo alle difficoltà della vita.

Montaigne sostiene inoltre il relativismo sociale, secondo cui l'uomo europeo non è superiore agli altri popoli, e occorre rispettare gli altri popoli. Egli osserva i popoli dell'America, e afferma che non sono assolutamente barbari o selvaggi, a meno che non si voglia definire ''barbarie'' ciò che non sono i nostri usi. Inoltre sottolinea il fatto che essi sono ''selvaggi'' quanto lo sono i frutti che la natura produce spontaneamente, senza lo zampino dell'uomo. E' sbagliato considerare un frutto coltivato dall'uomo migliore rispetto a quello prodotto spontaneamente dalla natura in persona, anzi, egli sostiene essere migliore il frutto cresciuto senza l'aiuto dell'uomo.

Dallo studio della storia, Montaigne ricava una lezione di scetticismo: non c'è alcuna opinione che si possa definire superiore ad un'altra. Fin da piccoli siamo abituati a condividere certe opinioni, escludendone altre: man mano che cresciamo consolidiamo tali convinzioni, arrivando a considerarle frutto di ragione, anziché di abitudine, e giudicando irrazionale tutto ciò che è differente da esse.
Non esistono criteri oggettivi della ragione.

L'analisi dell'uomo che ha condotto Montaigne fin qui, ha dimostrato un ''io debole e incerto''.
Egli sostiene una posizione di epicureismo moderato, secondo cui occorre ricercare la salute e l'equilibrio psicofisico, le quali si ottengono con la moderazione e il rifiuto degli estremismi. Per questo è opportuno che l'uomo coltivi la filosofia che ci distanzia dalle cose terrene e ci insegna a controllare la paura.


martedì 2 ottobre 2018

CAMPANELLA

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L'ESALTAZIONE DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA

Al pensiero di Telesio si ispira Campanella, frate domenicano nato in Calabria, accusato di eresia per l'adesione al naturalismo e al sensismo del filosofo cosentino, fu processato dall'Inquisizione. Trascorse molti anni in carcere.
L'aspetto della sua filosofia è la rivalutazione della natura.
Egli sosteneva l'universale animazione di tutte le cose del mondo. Ovvero che tutte le cose, al pari degli animali e degli uomini, sono dotate di sensibilità, proprio come credeva Telesio.
L'esperienza sensibile è per il filosofo il fulcro dell'attività conoscitiva: i sensi garantiscono una conoscenza certa.
Il fondamento di una natura intesa come totalità organica è Dio, il quale governa il mondo attraverso i tre principi fondamentai dell'essere:
  1. la potenza, che rende ogni cosa come dev'essere
  2. la sapienza, da cui deriva l'armonia che regge il mondo
  3. l'amore, che indirizza ogni cosa verso il suo fine supremo
L'opera più nota di Campanella è La città del sole
In questo testo egli propone un modello ideale di società, che egli si illuse di poter realizzare: organizzò in Calabria, suo luogo di nascita, una congiura contro gli Spagnoli che occupavano il Regno di Napoli. L'opera si svolge come un dialogo tra un nobile e un navigatore genovese: egli racconta la storia di una città che ha potuto visitare, città in cui la famiglia è abolita, la proprietà privata e la schiavitù anche, e il lavoro considerato un grande valore. In tale società il potere è affidato ad un sommo sacerdote e a tre ministri, personificazioni della potenza, della sapienza, dell'amore, del controllo dell'attività bellica, delle scienze, delle arti, della salute e della riproduzione.
Egli riserva grande attenzione alla formazione dei ragazzi, sottolineando la necessità di un'istruzione basata sull'osservazione diretta delle cose.



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TELESIO


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IL NUOVO SGUARDO SULLA NATURA

Un aspetto importante della civiltà rinascimentale è il nuovo modo di guardare la natura. Essa comincia ad essere guardata ed esplorata con l'occhio di uno scienziato che osserva, analizza, presenta ipotesi e spiegazioni.
Tale concezione possiamo trovarla in un'opera di Telesio, intitolata La natura secondo i propri principi (De rerum natura). In essa l'autore afferma che l'uomo non deve imporre schemi alla natura, ma deve scoprire le leggi specifiche che sono conosciute. Queste leggi si identificano con l'azione di due forze contrastanti: il caldo, principio di movimento, e il freddo, principio di immobilità, le quali nell'universo si applicano alla materia. Per Telesio le forze e la materia non possono essere mai separate: le prime agiscono producendo effetti, la seconda non esiste. La sostanza è data dall'unione di forza e materia.


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Secondo Telesio, gli scienziati non hanno osservato bene come le cose si verificano realmente.
L'accusa rivolta alla scienza del passato è quindi di essere incurante dell'autentica realtà del mondo fisico.
Telesio invita l'intellettuale ad indagare il mondo e le sue singole parti.



IL LEGAME TRA MAGIA E INDAGINE NATURALISTICA

Secondo Telesio anche gli oggetti materiali hanno una forma, di sensibilità, cioè possono percepire la modificazione del loro stato provocata dal contatto con gli altri corpi. 
Tutti gli esseri sono dotati della stessa facoltà del sentire.
Tale visione viene collegata al panpsichismo (ogni cosa è dotata di anima) e all'ilozoismo (tutta la materia è animata), e ricollega quello che affermava Telesio sull'analogia tra la natura e l'uomo.
In questa fase, il legame tra scienza e magia è molto stretto: entrambe cercano di comprendere la natura per trasformarla a beneficio dell'uomo.