martedì 2 aprile 2019

LOCKE

Risultato immagine per lockeLocke afferma che le idee non sono innate ma derivano dall'esperienza, in particolar modo dall'esperienza esterna provengono le idee di sensazione, mentre da quella interna provengono le idee di riflessione.
La mente umana è priva di contenuti (come un foglio bianco) e acquisisce gradualmente le conoscenze con il progredire delle esperienze.

Locke distingue le idee semplici da quelle complesse.
Le idee semplici (di sensazione o di riflessione) derivano dalle esperienze elementari e sono dotate di certezza.
Le idee complesse provengono invece dall'elaborazione delle idee semplici e si distinguono in:
  • idee di modi, non sussistono di per sé ma sempre in relazione ad una sostanza
  • idee di sostanze, sono riferite a qualcosa di esistente in sé che funge da sostrato
  • idee di relazioni, derivano dal rapporto istituito tra idee semplici


Egli afferma inoltre che la conoscenza è circoscritta alle certezze sensibili (esterne o interiori) ed è probabile, quindi sufficiente a orientarsi nel mondo ma non assoluta.
Le uniche due certezze non sensibili sono quelle dell'io e di Dio.




TRE CONCETTI A CONFRONTO: SPINOZA, HOBBES E LOCKE

La concezione dello stato di natura e del contratto sociale

Spinoza afferma che nello stato di natura gli uomini hanno diritto illimitato su ogni cosa e possono farsi valere in base alla maggiore o minore ''potenza''.
Per garantire la propria sopravvivenza gli individui devono unirsi in una comunità politica in cui è accresciuta la potenza di vita.

Hobbes afferma che nello stato di natura vige il diritto di tutti su tutto, il quale determina uno stato di ''guerra di tutti contro tutti''.
Per evitare il conflitto e il rischio di estinzione gli uomini devono stipulare un patto di unione con cui rinunciano al proprio diritto naturale. Tale accordo coincide con un patto di sottomissione (contratto fra cittadini), con cui si cede ogni potere ad un sovrano assoluto.

Locke afferma che nello stato di natura vige il diritto di tutti su tutto ma regolato da una legge di natura di tipo razionale che impone di non danneggiare gli altri.
Per garantire il diritto gli uomini stipulano un patto di unione con cui si costituisce una società civile. Tale accordo è ben distinto dal patto di sottomissione (contratto fra cittadini e sovrano), con cui si affida ad un governo il compito di salvaguardare i diritti inalienabili degli individui.


Per Locke occorre tenere distinti l'ambito politico, finalizzato a fare le leggi e a farle rispettare (in esso vale il principio della tolleranza religiosa fondato sul fatto che nessuna religione è superiore alle altre e la fede non può essere imposta con la forza) dall'ambito religioso, finalizzato a soddisfare i bisogni spirituali per cui la Chiesa è una società libera e volontaria.

LEIBNIZ

DUE CONCETTI A CONFRONTO: CARTESIO E LEIBNIZ
Il rapporto tra anima e corpo

Cartesio ritiene che il punto di contatto tra anima e corpo sia nella ghiandola pineale.
Leibniz ritiene che Dio abbia creato le monadi in modo che risultino perfettamente in sintonia secondo un'armonia prestabilita.
Per Cartesio anima e corpo interagiscono in modo meccanico.
Per Leibniz anima e corpo sono monadi distinte ma coordinate le une con le altre all'atto della creazione.


Leibniz afferma che il nostro è il migliore dei mondi possibili, infatti Dio ha scelto il meglio secondo ragione tra infinite possibilità.
La libertà divina coincide con la razionalità.








Egli sostiene una concezione dinamica della realtà, in cui a fondamento della realtà meccanicistica vi è una dimensione sostanziale metafisica: la forza viva, l'essenza delle sostanze individuali.

Risultato immagine per leibnizEgli afferma inoltre che nel mondo vi sono infinite sostanze individuali: le monadi. Esse sono centri di forza semplici, immateriali e privi di estensione. Sono inoltre entità complete e autosufficienti, dotate di capacità rappresentativa.
Vi sono tre tipologie di monadi:
  1. quelle del tutto prive di coscienza
  2. gli animali
  3. gli spinti superiori
Esse sono create da Dio, la monade suprema, il quale pone tra le monadi un'armonia prestabilita, grazie a cui vi è accordo perfetto tra gli eventi che accadono in ciascuna di esse e quelli che accadono nelle altre.



Leibniz elabora un metodo logico per matematizzare il pensiero, cioè per ridurre le operazioni mentali ad un calcolo.
Egli trova una distinzione tra la verità di ragione, le verità necessarie in cui il predicato è implicito nel soggetto da cui può essere dedotto con necessità, riguardanti il mondo della logica e si fondano sui principi di identità e non contraddizione, e la verità di fatto, le verità contingenti in cui i predicati non possono essere dedotti dal soggetto e il cui contrario è sempre possibile, riguardanti il mondo reale e si fondano sul principio di ragion sufficiente.

Leibniz intende giustificare l'ordine del mondo e la giustizia divina attraverso una visione metafisica ottimistica. Egli afferma inoltre che il nostro è il migliore dei mondi possibili nonostante la presenza in esso del male.


Leibniz nei Saggi di teodicea affronta un interrogativo fondamentale:

''Perché Dio, che è causa di tutto, pur essendo onnisciente e onnipotente ha creato il male?''

Egli risponde in questo modo:
  • Dio non poteva creare un mondo perfetto, perché questo sarebbe stato identico a lui. Pertanto nel mondo esiste il male anche se non è predominante sul bene.
  • Il male coincide con la mancanza di essere e di bene e può essere di tre tipi: il male metafisico, il male fisico e il male morale (peccato).

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Egli afferma che la volontà divina si distingue in volontà antecedente: Dio, in termini assoluti, tende unicamente al bene e volontà conseguente: Dio, tenendo conto delle condizioni di realizzazione del bene, tende al meglio possibile.
Dio permette il male in vista del bene.
Ad esempio permette il peccato avendo scelto come bene maggiore di dotare l'uomo di ragione e libertà.



SPINOZA








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Assieme a Cartesio, assume come modello scientifico il metodo matematico e geometrico.
Egli afferma l'unicità della sostanza divina, di cui pensiero ed estensione sono due attributi. Inoltre ammette un'unica sostanza increata, eterna e infinita: Dio. Dio coincide con l'ordine geometrico, necessario e razionale dell'universo.

Per Spinoza la sostanza sul piano ontologico è ''ciò che è in sè'', ovvero che per esistere non ha bisogno di altro.
La sostanza sul piano gnoseologico, invece, è ''ciò che si concepisce per sè'', ovvero che il suo concetto non ha bisogno di altri concetti per essere inteso.
La sostanza si identifica con Dio: è increata, eterna, infinita, unica e indivisibile. Essa coincide con il ''tutto''.

Secondo Spinoza esistono tre gradi di conoscenza:
  • La percezione sensibile (immaginazione), la quale offre rappresentazioni parziali e confuse
  • La ragione, che offre idee chiare e distinte e stabilisce il nesso tra le cause e gli effetti
  • L'intuizione, che coincide con l'amore intellettuale di Dio
Quest'ultimo consente di intuire la suprema unità dell'universo e la struttura della sostanza divina, la quale si articola in attributi, le qualità essenziali della sostanza (pensiero ed estensione), e i modi, le concretizzazioni particolari degli attributi (idee e corpi).

Spinoza sostiene che le passioni e le azioni umane vanno comprese, non condannate o giudicate e devono essere analizzate con metodo geometrico, in quanto sottostanno alle medesime leggi di natura che regolano tutti i fenomeni dell'universo.
In tale prospettiva emerge che l'essenza dell'uomo è il desiderio, ossia lo sforzo di autoconservazione con cui tende a preservare il proprio essere.

Secondo lui l'uomo è condizionato dalla sua natura, tuttavia esso può agire in maniera passiva subendo la schiavitù delle passioni, oppure in maniera attiva assumendo consapevolmente la direzione del proprio essere.
La vera libertà consiste nel controllare le passioni scegliendo quelle davvero vantaggiose.
Esistono due tipologie di passioni:
  1. Gli affetti primari positivi (letizia)
  2. Gli affetti primari negativi (tristezza)
Per conseguire la felicità bisogna conoscere e favorire gli affetti positivi ostacolando quelli negativi.


Risultato immagine per felicità e tristezza

Secondo Spinoza lo Stato e la comunità politica sono condizioni di realizzazione dell'individuo.
La ricerca dell'utile è favorita dalla cooperazione sociale, tuttavia lo Stato deve rispettare i diritti naturali degli individui, ossia la libertà di attività nella sfera privata e la libertà di pensiero ed espressione.
Il fine dello Stato è la libertà.


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