martedì 2 aprile 2019

LEIBNIZ

DUE CONCETTI A CONFRONTO: CARTESIO E LEIBNIZ
Il rapporto tra anima e corpo

Cartesio ritiene che il punto di contatto tra anima e corpo sia nella ghiandola pineale.
Leibniz ritiene che Dio abbia creato le monadi in modo che risultino perfettamente in sintonia secondo un'armonia prestabilita.
Per Cartesio anima e corpo interagiscono in modo meccanico.
Per Leibniz anima e corpo sono monadi distinte ma coordinate le une con le altre all'atto della creazione.


Leibniz afferma che il nostro è il migliore dei mondi possibili, infatti Dio ha scelto il meglio secondo ragione tra infinite possibilità.
La libertà divina coincide con la razionalità.








Egli sostiene una concezione dinamica della realtà, in cui a fondamento della realtà meccanicistica vi è una dimensione sostanziale metafisica: la forza viva, l'essenza delle sostanze individuali.

Risultato immagine per leibnizEgli afferma inoltre che nel mondo vi sono infinite sostanze individuali: le monadi. Esse sono centri di forza semplici, immateriali e privi di estensione. Sono inoltre entità complete e autosufficienti, dotate di capacità rappresentativa.
Vi sono tre tipologie di monadi:
  1. quelle del tutto prive di coscienza
  2. gli animali
  3. gli spinti superiori
Esse sono create da Dio, la monade suprema, il quale pone tra le monadi un'armonia prestabilita, grazie a cui vi è accordo perfetto tra gli eventi che accadono in ciascuna di esse e quelli che accadono nelle altre.



Leibniz elabora un metodo logico per matematizzare il pensiero, cioè per ridurre le operazioni mentali ad un calcolo.
Egli trova una distinzione tra la verità di ragione, le verità necessarie in cui il predicato è implicito nel soggetto da cui può essere dedotto con necessità, riguardanti il mondo della logica e si fondano sui principi di identità e non contraddizione, e la verità di fatto, le verità contingenti in cui i predicati non possono essere dedotti dal soggetto e il cui contrario è sempre possibile, riguardanti il mondo reale e si fondano sul principio di ragion sufficiente.

Leibniz intende giustificare l'ordine del mondo e la giustizia divina attraverso una visione metafisica ottimistica. Egli afferma inoltre che il nostro è il migliore dei mondi possibili nonostante la presenza in esso del male.


Leibniz nei Saggi di teodicea affronta un interrogativo fondamentale:

''Perché Dio, che è causa di tutto, pur essendo onnisciente e onnipotente ha creato il male?''

Egli risponde in questo modo:
  • Dio non poteva creare un mondo perfetto, perché questo sarebbe stato identico a lui. Pertanto nel mondo esiste il male anche se non è predominante sul bene.
  • Il male coincide con la mancanza di essere e di bene e può essere di tre tipi: il male metafisico, il male fisico e il male morale (peccato).

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Egli afferma che la volontà divina si distingue in volontà antecedente: Dio, in termini assoluti, tende unicamente al bene e volontà conseguente: Dio, tenendo conto delle condizioni di realizzazione del bene, tende al meglio possibile.
Dio permette il male in vista del bene.
Ad esempio permette il peccato avendo scelto come bene maggiore di dotare l'uomo di ragione e libertà.



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